venerdì 29 ottobre 2010
Incontri e dibattiti sulla vicenda del Megasansificio di Veglie
Alla luce anche della campagna mediatica (vedi speciale di OPEN -Telerama del 14/10/2010) intrapresa da chi il sansificio lo vuole lasciando intendere che l’impianto, per cui è stata richiesta la sanatoria, è un intervento diverso rispetto a quello inizialmente progettato dall’Oil Salento, è normale che della vicenda si ritorni a parlare a gran voce, soprattutto adesso che il Comune di Veglie ha notificato un avviso di rigetto alla richiesta di sanatoria avanzata, adesso che si minaccia pubblicamente di versare nella pubblica piazza la sansa prodotta nei frantoi, adesso che, più che mai, è necessario ribadire la pericolosità dell'impianto per la salute dei cittadini, per l’ambiente e per l’economia del nostri territorio.
Si parlerà del Megasansificio di Veglie nei seguenti appuntamenti televisivi:
Sabato 30 ottobre alle ore 16.00
su STUDIO 100
Lunedì 1 novembre alle ore 9.00
su TELERAMA
Inoltre, si ricostituisce il fronte del NO al Megasansificio di Veglie con i sindaci dei comuni interessati, le cantine, il Consorzio di Tutela, tutte le associazioni e i cittadini, in un incontro fissato per il giorno 2 novembre alle ore 18.30 presso il Centro Polifunzionale "Padre B. Perrone", Via Pasquale Leone a Salice Salentino.
Si tratta di un primo importante appuntamento per far ri-sentire pubblicamente la nostra contrarietà e per mettere a punto una serie d’iniziative al fine di invitare le Istituzioni a far rispettare le sentenze dei Tribunali e per informare correttamente i cittadini.
Tutti siete invitati a partecipare
Comitato Ambiente Sano
giovedì 21 ottobre 2010
OPEN: Una trasmissione di parte!
martedì 5 ottobre 2010
Il sindaco Aprile frena sul consorzio «Lì dentro abusi di cui chiedono sanatoria»
Il Comune non si sbilancia e resta in attesa del parere dell’ufficio tecnico «Questione complessa»
Muro contro muro tra il consorzio "Salento Agricolo", e il Comune. Se da una parte il consorzio, affittuario da giugno scorso dell'impianto di contrada la Casa, diffida l'amministrazione comunale per il mancato rilascio dell'accertamento di conformità dell'impianto, il Comune, dal canto suo, intende «aspettare la conclusione dell'iter amministrativo, oggi ancora oggetto di valutazione da parte dell'ufficio Urbanistica». A dichiararlo, lo stesso sindaco Sandro Aprile.
Per spiegare l'intera vicenda bisogna necessariamente fare un passo indietro. Il 18 giugno scorso, il consorzio, presidente Francesco Rizzo, si stabilisce nei locali della Oil Salento «e il 23 giugno, continua il primo cittadino - giorni prima che scadessero i novanta giorni concessi dall'ordinanza sindacale del marzo 2010, con la quale veniva intimato alla Oil Salento il ripristino dello stato dei luoghi, il consorzio presentava un nuovo progetto avente le stesse caratteristiche del progetto presentato in passato dalla Oil Salento».
Ricordiamo che a febbraio scorso il Consiglio di Stato ha definito abusivi alcuni impianti dello stabilimento, annullando pertanto i titoli edilizi rilasciati alla Oil Salento dal Comune da parte della passata amministrazione guidata da Fernando Fai.
«Oggi - continua il sindaco Aprile - non solo le parti abusive dello stabilimento (canna fumaria alta 40 metri, parte degli uffici, e macchine trasportatrici) non sono state smantellate, ma è lo stesso consorzio a domandarne la sanatoria. E' una questione complessa. Attendiamo pertanto il giudizio tecnico del responsabile dello Sportello Unico per le Attività produttive del Comune a cui è rivolta l’istanza».
Sulla questione interviene anche Serena Saponaro, coordinatrice del Comitato Ambiente Sano. «La costituzione del Consorzio e la sanatoria presentata costituiscono un mero escamotage per ottenere i titoli edilizi che sono stati annullati. Secondo il ragionamento del Consorzio, la sentenza del Consiglio di Stato verrebbe ampiamente superata, in forza della qualità soggettiva di imprenditore agricolo detenuta dalle aziende facenti parte del Consorzio stesso, in realtà sole 20 aziende. In tal modo l’attività di trasformazione e commercializzazione del nocciolino oggetto dell’impian - to diventerebbe improvvisamente “at tività strettamente connessa all’agricoltura”. In altre parole, è come se la legittimità di un progetto potesse discernere dalla bellezza del soggetto proponente! Ebbene, inutile ribadire ancora una volta che l’impianto in questione è di natura industriale e che, soprattutto, dalla sua attivazione potrebbero derivare effetti dannosi per la salute e l’agricoltura così come acclarato dall’Arpa e l’Asl».
Katia Manca
venerdì 1 ottobre 2010
DICIAMO LA NOSTRA SUL MEGA PARCO EOLICO IN ZONA MONTERUGA
Il progetto, che è stato presentato nel 2007, dopo integrazioni e modifiche, attinenti in particolare alla posizione delle torri, si trova attualmente in Regione per la Valutazione d’Impatto Ambientale attivata dallo stesso Ente a seguito di procedura di verifica di Assoggettabilità a VIA.
Tutti gli atti inerenti la Procedura di Valutazione di Impatto Ambientale sono stati resi pubblici mediante avviso pubblicato anche sul sito del Comune di Veglie, al fine di consentire a tutti gli interessati di presentare eventuali osservazioni entro il 16 ottobre.
Ci chiediamo se i cittadini vegliesi siano a conoscenza di quello che sembra essere un vero e proprio insediamento industriale in pieno Parco del Negramaro tra masserie, agriturismi, uliveti e vigneti.
Per farsi un’idea di come potrebbe cambiare il paesaggio della nostra campagna e di quali potrebbero essere i vantaggi per la nostra comunità (ammesso che ce ne siano), vi invitiamo ad approfondire visionando gli elaborati pubblicati sul sito del Comune di Veglie al seguente indirizzo (in particolare la carta uso del suolo e la relazione di rendering):
http://www.comune.veglie.le.it/index.php?option=com_content&task=view&id=74836&Itemid=1
E’ giusto che ogni cittadino venga a conoscenza di come il nostro territorio potrebbe essere modificato, così da poter esprimere il proprio consenso o dissenso, partecipando attivamente al procedimento di valutazione di Impatto Ambientale.
Comitato Ambiente Sano